Faq
L’American Academy of Allergy Asthma and Immunology ha proposto una classificazione, che utilizza il termine generico “reazione avversa al cibo” (condizione che determina una sofferenza dell’organismo a seguito dell’ ingestione di un determinato cibo) distinguendo poi tra allergie e intolleranze: le allergie sono mediate da meccanismi immunologici, hanno una sintomatologia immediata e sono dose indipendente ( anche una piccolissima quantità di alimento può dare una forte reazione allergica ) mentre le intolleranze sono caratterizzate dall’assenza di coinvolgimento del sistema immunitario, dalla comparsa di una sintomatologia ritardata e soprattutto sono fortemente legate alla quantita’ di alimento assunto.
Un’ Intolleranza Alimentare è dunque l’incapacità di tollerare e/o assorbire e/o digerire correttamente un alimento o una componente alimentare, senza creare una reazione allergica ma determinando una reazione negativa.
Esistono due tipi di test per la diagnosi di un intolleranza alimentare: test convenzionali , come il Breath Test per la diagnosi dell’intolleranza al lattosio e la ricerca di alcuni anticorpi nel sangue per la diagnosi dell’intolleranza al glutine, e test non convenzionali, come il Cytotest, l’elettroagopuntura secondo Voll ( macchinario Creavu) o i test Kinesiologici.
Lo stile di vita errato, soprattutto la vita sedentaria, il fumo ed consumo di alcolici possono portare all’insorgenza di disfunzioni gastro-intestinali (gastriti, coliti, stress, etc.) che, a loro volta, sono preparatorie all’insorgenza delle intolleranze. Così come un eccessivo utilizzo di grassi animali, uno scarso apporto di frutta e verdura e una dieta monotona.
Variare il più possibile gli alimenti che si assumono è la strategia migliore per prevenire la comparsa delle intolleranze alimentari.
Un intolleranza alimentare può provocare un disagio a livello di tutti gli organi; quello più colpito in assoluto è l’apparato gastrointestinale (possono verificarsi diarrea, crampi, coliche, dolori addominali, gonfiore, nausea, difficoltà digestive, reflusso gastroesofageo, eruttazioni, colite..), seguito dal sistema nervoso (mal di testa, emicranie, sonnolenza, stanchezza, vertigini, difficoltà di concentrazione, depressione,ansia, insonnia). Le intolleranze alimentari possono dare anche manifestazioni a livello dell’apparato respiratorio (asma, muco, tosse, sinusite, rinite), delle articolazioni e dei muscoli (dolori, spasmi, tremori, artrite, rigidità, fibromialgia..), della cute(psoriasi, prurito, orticaria, acne, eczema..), del sistema circolatorio (palpitazioni, tachicardia, aritmie, infiammazioni venose, emorroidi..) e della Circolazione linfatica (ritenzione idrica, aumento del peso corporeo, varici, cellulite e altre patologie funzionali ed estetiche).
Le intolleranze alimentari più diffuse se sono quelle ai latticini, al lievito e al Frumento.
Il Creavu test è un’apparecchiatura automatica per l’esecuzione, di prima istanza, del test per le intolleranze alimentari. E’ un test veloce (in circa 3 minuti riesce a valutare 196 alimenti), indolore e non invasivo che utilizza la metodica dell’Elettroagopuntura secondo Voll . Si può effettuare su tutti gli individui, compresi i bambini dai 4 anni in su, ad eccezione delle donne in stato di gravidanza e dei portatori di pacemaker.
Il biologo nutrizionista, in seguito all’esecuzione del test per le intolleranze alimentari Creavu, esegue una consulenza alimentare, cerca cioè di capire i gusti e le abitudini alimentari del paziente, la presenza o meno di attività fisica, in modo da consigliare la migliore soluzione alimentare, che lo aiuti a risolvere le sue intolleranze mantenendo comunque un’alimentazione sana ed equilibrata.
In seguito all’esecuzione di un test di intolleranza alimentare con il macchinario Creavu viene rilasciato un piano alimentare personalizzato, composto da due settimane (che possono essere ripetute), che ha lo scopo di risolvere le proprie intolleranze alimentari e portare alla disintossicazione del corpo.
La terapia farmacologica delle intolleranze alimentari non dà risultati definitivi in quanto va ad intervenire sul sintomo ma non sulla causa del disturbo. L’unica metodica efficace è l’esclusione per un periodo di tempo limitato, degli alimenti a cui si risulta intollerante, in modo da disintossicare il corpo.
E’ fondamentale, una volta scoperto di avere un’intolleranza alimentare, eliminare TOTALMENTE, per un periodo di tempo, gli alimenti mal tollerati in modo da disintossicare il corpo dalle scorie e dalle tossine che si sono accumulate. Successivamente si proverà a reintrodurli, facendo comunque attenzione a non abusarne, in modo da evitare nuovamente l’accumulo. Risulta fondamentale quindi seguire un regime alimentare controllato in modo da superare le proprie intolleranze alimentari evitando di andare incontro a carenze nutrizionali.
Il Biologo Nutrizionista è un Biologo che si occupa di suggerire ed elaborare un piano dietetico ad un persona che ne fa richiesta, il quale deve rispettarlo per ottenere gli obiettivi prefissati e per migliorare il proprio stato di salute. Può lavorare in totale autonomia (senza bisogno della consulenza di un medico).
La legge Istitutiva 396/67, il DM 362 del 1993 e il DPR 328/2001, abilitano il biologo ad eseguire la valutazione dei bisogni nutritivi ed energetici di un individuo ed a prescrivere conseguentemente le opportune diete, verificandone successivamente l’andamento.
Il Biologo nutrizionista dopo avere conseguito una laurea in biologia, deve sostenere l’esame di stato per l’abilitazione alla professione e poi iscriversi all’ordine nazionale dei biologi.